CHI SONO E PERCHÉ SCRIVO

Il Raccontastorie — Il Raccontastorie

Mi chiamano Il Raccontastorie.

Non per invenzione, forse, ma per destino — nascosto negli angoli della mia mente, o forse del mondo stesso.

C’erano voci che mi somigliavano, un sussurro che pulsava della mia sete di raccontare ciò che vedo quando chiudo gli occhi: luoghi che non esistono eppure aspettano solo d’essere ricordati, volti che non ho mai incontrato ma che mi mancano come amici d’infanzia.

Le storie vivono in me. Voci antiche dalla fantasia, frammenti di magia lontana, ricordi che respirano come creature vere. Ogni volta che scrivo, mi sembra di tendere una mano verso quei mondi — e loro, in qualche modo, rispondono.

Io li creo, o li ritrovo. Credo che da qualche parte, oltre il confine del nostro tempo, quelle persone esistano: che ridano, che amino, che soffrano e che ogni tanto, nel silenzio, pronuncino il mio nome.

E così io continuo a scrivere, perché raccontare è il mio modo di restare in contatto con loro… e con chi, come me, non ha mai smesso di credere che ogni storia sia solo qualcuno che ti cerca.

I MIEI UNIVERSI

Ogni Raccontastorie ha i propri mondi, e i miei, per ora, sono due:

Il Canto delle Pietre

IL CANTO DELLE PIETRE

Il Canto delle Pietre è il primo, e ha un ciclo tutto suo: un intreccio di epoche perdute, di voci che ancora sussurrano attraverso la roccia e il ricordo.

È un mondo antico, dove la luce e l’ombra si bilanciano, dove la corruzione non è solo fine ma anche passaggio, e dove ogni destino canta la propria nota nel coro del tempo.

Scopri l’universo
Frammenti dei Mondi

FRAMMENTI DEI MONDI

Poi ci sono i Frammenti dei Mondi — storie erranti, nate per caso o per nostalgia.

Non appartengono a un’unica terra, ma tutte portano con sé un riflesso di ciò che mi abita dentro.

Sono favole brevi, visioni isolate, briciole di universi che forse un giorno troveranno un legame, o forse resteranno solo frammenti, sospesi nel vento del Raccontastorie.

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IL MIO CAMMINO DI SCRITTURA

Piuma e inchiostro

Ogni storia nasce da una scintilla — a volte da un sogno, altre da un nome che non riesco a dimenticare. Ci sono parole che bussano da anni alla mia mente, e quando finalmente trovano voce, diventano mondi, persone, ricordi che non ho mai vissuto ma che mi appartengono.

Scrivere, per me, è un atto di memoria e di perdono: un modo per restituire vita a ciò che il tempo ha cancellato. È un gesto antico, come accendere una candela nel buio e attendere che il fuoco riveli ciò che dormiva nell’ombra.

Non sempre so dove mi condurrà una storia — ma ogni volta che inizio, sento di camminare lungo un sentiero che riconosco da sempre. E finché esisteranno parole, continuerò a seguirlo.

“Non smettere mai di sognare, solo chi sogna può volare.” — Peter Pan